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Demostene

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view post Posted on 4/4/2009, 21:54     +1   -1
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Presto la guerra arriverà ad Atene ***

Solo uno stupido può pensare che Filippo abbia di mira soltanto Olinto e non intenda attaccare ben presto anche Atene.

Eἰ δ᾽ ὁ μὲν ὡς ἀεί τι μεῖζον τῶν ὑπαρχόντων δεῖ πράττειν ἐγνωκὼς ἔσται, ἡμεῖς δ᾽ ὡς οὐδενὸς ἀντιληπτέον ἐρρωμένως τῶν πραγμάτων, σκοπεῖσθ᾽ εἰς τί ποτ᾽ ἐλπὶς ταῦτα τελευτῆσαι. πρὸς θεῶν, τίς οὕτως εὐήθης ἐστὶν ὑμῶν ὅστις ἀγνοεῖ τὸν ἐκεῖθεν πόλεμον δεῦρ᾽ ἥξοντα, ἂν ἀμελήσωμεν; ἀλλὰ μήν, εἰ τοῦτο γενήσεται, δέδοικ᾽, ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι, μὴ τὸν αὐτὸν τρόπον ὥσπερ οἱ δανειζόμενοι ῥᾳδίως ἐπὶ τοῖς μεγάλοις μικρὸν εὐπορήσαντες χρόνον ὕστερον καὶ τῶν ἀρχαίων ἀπέστησαν, οὕτω καὶ ἡμεῖς ἐπὶ πολλῷ φανῶμεν ἐρρᾳθυμηκότες, καὶ ἅπαντα πρὸς ἡδονὴν ζητοῦντες πολλὰ καὶ χαλεπὰ ὧν οὐκ ἐβουλόμεθ᾽ ὕστερον εἰς ἀνάγκην ἔλθωμεν ποιεῖν, καὶ κινδυνεύσωμεν περὶ τῶν ἐν αὐτῇ τῇ χώρᾳ.

(Olintica I, 14-15)

Traduzione:

SPOILER (click to view)
Ma se lui (= Filippo) si sarà convinto [avrà compreso] che deve ottenere risultati sempre maggiori di quelli attuali [fare sempre qualcosa di più grande delle cose presenti], e voi (invece) che non bisogna contrastare con forza nessuna delle sue iniziative [delle cose], riflettete (su) come pensate che vada a finire questa situazione (1). Per gli dèi, chi di voi è così stupido da non sapere che la guerra (che è in corso) laggiù (= ad Olinto) arriverà qui, se noi non ce ne preoccuperemo (2)? Ma in verità, se questo accadrà, io ho paura che (3), o Ateniesi, allo stesso modo in cui quelli che ricevono un prestito facilmente ad alti interessi, dopo aver goduto del benessere per un breve periodo, poi perdono (4) anche le loro precedenti sostanze [si separano anche dalle cose antiche], così anche noi pagheremo evidentemente un prezzo salato per la nostra inerzia [così anche noi appariamo essere stati inerti a caro prezzo], e, cercando (di fare) tutto secondo il (nostro) piacere, in seguito necessariamente ci ritroveremo a fare molte cose difficili che (5) non volevamo (fare), e correremo dei rischi per i possessi [le cose] (che abbiamo) nella (nostra) stessa regione.

(1) riflettete verso cosa (c'è) aspettativa che finiscano queste cose; c'è il verbo estì sottinteso. Ricorda che ἐλπὶς è vox media, ossia non ha necessariamente significato positivo di "speranza", ma anche semplicemente di "aspettativa"; (2) periodo ipotetico del secondo tipo o eventualità; (3) completiva con i verba timendi: come sempre, l'introduttore negativo si traduce affermativamente; i verbi sono i successivi φανῶμεν, ἔλθωμεν e κινδυνεύσωμεν; (4) aoristo acronico: non ha valore di passato; (5) strana attrazione (diretta) del relativo: poiché non c'è nessun genitivo e nessun verbo che regga il genitivo, credo che ci sia un partitivo sottinteso tipo τούτων: ossia, letteralmente, "andremo a fare molte e difficili cose (tra quelle) che non volevamo".


Edited by Arianna... - 20/4/2009, 20:18
 
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view post Posted on 13/9/2010, 17:13     +1   -1
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Ignavia degli Ateniesi ***

Non senza ironia, Demostene ricorda ai suoi cittadini che non possono considerarsi sconfitti da Filippo, dal momento che non hanno mai neppure provato a combatterlo.

Ἀξιῶ δ', ὦ ἄνδρες Ἀθηναῖοι, ἄν τι τῶν ἀληθῶν μετὰ παρρησίας λέγω, μηδεμίαν μοι διὰ τοῦτο παρ' ὑμῶν ὀργὴν γενέσθαι. Σκοπεῖτε γὰρ ὡδί· ὑμεῖς τὴν παρρησίαν ἐπὶ μὲν τῶν ἄλλων οὕτω κοινὴν οἴεσθε δεῖν εἶναι πᾶσι τοῖς ἐν τῇ πόλει, ὥστε καὶ τοῖς ξένοις καὶ τοῖς δούλοις αὐτῆς μεταδεδώκατε, καὶ πολλοὺς ἄν τις οἰκέτας ἴδοι παρ' ἡμῖν μετὰ πλείονος ἐξουσίας ὅ τι βούλονται λέγοντας ἢ πολίτας ἐν ἐνίαις τῶν ἄλλων πόλεων, ἐκ δὲ τοῦ συμβουλεύειν παντάπασιν ἐξεληλάκατε. Εἶθ' ὑμῖν συμβέβηκεν ἐκ τούτου ἐν μὲν ταῖς ἐκκλησίαις τρυφᾶν καὶ κολακεύεσθαι πάντα πρὸς ἡδονὴν ἀκούουσιν, ἐν δὲ τοῖς πράγμασι καὶ τοῖς γιγνομένοις περὶ τῶν ἐσχάτων ἤδη κινδυνεύειν. Εἰ μὲν οὖν καὶ νῦν οὕτω διάκεισθε, οὐκ ἔχω τί λέγω· εἰ δ' ἃ συμφέρει χωρὶς κολακείας ἐθελήσετ' ἀκούειν, ἕτοιμος λέγειν. Καὶ γὰρ εἰ πάνυ φαύλως τὰ πράγματ' ἔχει καὶ πολλὰ προεῖται, ὅμως ἔστιν, ἐὰν ὑμεῖς τὰ δέοντα ποιεῖν βούλησθε, ἔτι πάντα ταῦτ' ἐπανορθώσασθαι. Καὶ παράδοξον μὲν ἴσως ἐστὶν ὃ μέλλω λέγειν, ἀληθὲς δέ· τὸ χείριστον ἐν τοῖς παρεληλυθόσι, τοῦτο πρὸς τὰ μέλλοντα βέλτιστον ὑπάρχει. Τί οὖν ἐστι τοῦτο; Ὅτι οὔτε μικρὸν οὔτε μέγ' οὐδὲν τῶν δεόντων ποιούντων ὑμῶν κακῶς τὰ πράγματ' ἔχει, ἐπεί τοι, εἰ πάνθ' ἃ προσῆκε πραττόντων οὕτως διέκειτο, οὐδ' ἂν ἐλπὶς ἦν αὐτὰ γενέσθαι βελτίω. Νῦν δὲ τῆς ῥᾳθυμίας τῆς ὑμετέρας καὶ τῆς ἀμελίας κεκράτηκε Φίλιππος, τῆς πόλεως δ'οὐ κεκράτηκεν· οὐδ' ἥττησθ' ὑμεῖς, ἀλλ' οὐδὲ κεκίνησθε.

Demostene, Filippica III

ESERCIZIO: riconosci i tipi dei periodi ipotetici e i valori degli ἄν presenti nel brano.

Traduzione:
SPOILER (click to view)
Io ritengo (giusto), uomini Ateniesi, che, se vi dico liberamente qualche verità [qualcosa delle cose vere], non me ne derivi per questo alcuna collera da parte vostra. Fateci caso [osservate infatti così]: voi ritenete che negli altri campi la libertà di parola debba essere a tal punto (un diritto) comune a tutti quanti (vivono) nella (nostra) città, che l'avete concessa anche agli stranieri e agli schiavi, e si potrebbe [uno potrebbe] osservare che molti schiavi presso di noi dicono quello che vogliono con più libertà [possibilità] dei cittadini in alcune delle altre città, mentre l'avete completamente bandita dalle assemblee in cui si delibera [dal deliberare]. Quindi vi è successo, in seguito a ciò, che nelle assemblee andate in visibilio e vi fate adulare ascoltando [ἀκούουσιν è dativo plur. del participio e concorda con ὑμῖν] dei discorsi (che mirano) solo [tutti] a compiacervi, mentre nella realtà dei fatti [nelle cose e nei fatti] correte ormai i rischi più gravi [riguardo alle cose più gravi]. Se dunque anche ora avete questo atteggiamento, non ho nulla da dire [non ho cosa dico]; se invece siete disposti ad ascoltare quello che è (nel vostro) interesse senza adulazione, (sono) pronto a parlare. Anche se, infatti, le cose vanno molto male e molto è stato perduto [προεῖται: perf. ind. m.-p. da προίημι], tuttavia è possibile [ἔστιν = ἔξεστιν] ancora raddrizzare tutta questa situazione, se voi vorrete fare ciò che è necessario. E forse ciò che sto per dire è paradossale, ma vero: quel che era peggio in passato, è ciò che risulta più positivo per il futuro. Di che si tratta [cosa è dunque questo]? (Del fatto) che le cose vanno male perché voi non fate niente di ciò che è necessario, né poco né tanto; perché, se la situazione fosse questa mentre voi fate tutto ciò che sarebbe necessario (1), non ci sarebbe neppure la speranza che le cose [queste cose] migliorino. Ora invece Filippo ha avuto la meglio sulla vostra inerzia e sulla vostra indifferenza, ma non l'ha avuto sulla città; voi non siete stati vinti: non vi siete neanche mossi [ma non vi siete neanche mossi].

(1) Cosiddetto "falso condizionale". Con le locuzioni indicanti necessità, dovere etc. il latino e il greco usano l'indicativo là dove l'italiano preferisce il condizionale.


SOLUZIONE DELL'ESERCIZIO:

ἄν τι... λέγω, μηδεμίαν... ὀργὴν γενέσθαι: periodo ipotetico dipendente della eventualità (II tipo); ἄν = ἐάν.

ἄν τις... ἴδοι: forma del potenziale;

εἰ... οὕτω διάκεισθε, οὐκ ἔχω: periodo ipotetico indipendente della realtà (I tipo);

εἰ... ἐθελήσετ' ἀκούειν, ἕτοιμος (εἰμί) λέγειν: periodo ipotetico indipendente della realtà (I tipo);

εἰ πάνυ φαύλως τὰ πράγματ' ἔχει καὶ πολλὰ προεῖται, ὅμως ἔστιν: periodo ipotetico indipendente della realtà (I tipo);

ἐὰν ὑμεῖς... βούλησθε, ἐπανορθώσασθαι: periodo ipotetico dipendente della eventualità (II tipo);

εἰ... οὕτως διέκειτο, οὐδ' ἂν ἐλπὶς ἦν: periodo ipotetico della irrealtà (IV tipo) nel presente.
 
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view post Posted on 19/4/2016, 21:31     +1   -1
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Io sono sempre stato fedele alla patria ***

Due anni dopo la rovinosa disfatta di Cheronea, nel 336 a.C. Eschine si era opposto alla proposta, avanzata dall'ateniese Ctesifonte, di conferire a Demostene la corona civica. Demostene, trascinato in processo, risponde con l'orazione Per la corona, il suo capolavoro, in cui difende appassionatamente la propria politica antimacedone e ne rivendica, al di là degli insuccessi, la necessità ideale.

Δύο δ', ἄνδρες Ἀθηναῖοι, τὸν φύσει μέτριον πολίτην ἔχειν δεῖ (οὕτω γάρ μοι περὶ ἐμαυτοῦ λέγοντι ἀνεπιφθονώτατον εἰπεῖν), ἐν μὲν ταῖς ἐξουσίαις τὴν τοῦ γενναίου καὶ τοῦ πρωτείου τῇ πόλει προαίρεσιν διαφυλάττειν, ἐν παντὶ δὲ καιρῷ καὶ πράξει τὴν εὔνοιαν· τούτου γὰρ ἡ φύσις κυρία, τοῦ δύνασθαι δὲ καὶ ἰσχύειν ἕτερα. Ταύτην τοίνυν παρ'ἐμοὶ μεμενηκυῖαν εὑρήσεθ'ἁπλῶς. Ὁρᾶτε δέ. Οὐκ ἐξαιτούμενος, οὐκ εἰς Ἀμφικτύονας δίκας ἐπαγόντων, οὐκ ἀπειλούντων, οὐκ ἐπαγγελλομένων, οὐχὶ τοὺς καταράτους τούτους ὥσπερ θηρία μοι προσβαλλόντων, οὐδαμῶς ἐγὼ προδέδωκα τὴν εἰς ὑμᾶς εὔνοιαν. Τὸ γὰρ ἐξ ἀρχῆς εὐθὺς ὀρθὴν καὶ δικαίαν τὴν ὁδὸν τῆς πολιτείας εἱλόμην, τὰς τιμάς, τὰς δυναστείας, τὰς εὐδοξίας τὰς τῆς πατρίδος θεραπεύειν, ταύτας αὔξειν, μετὰ τούτων εἶναι. Οὐκ ἐπὶ μὲν τοῖς ἑτέρων εὐτυχήμασι φαιδρὸς ἐγὼ καὶ γεγηθὼς κατὰ τὴν ἀγορὰν περιέρχομαι, τὴν δεξιὰν προτείνων καὶ εὐαγγελιζόμενος τούτοις οὓς ἂν ἐκεῖσ' ἀπαγγελεῖν οἴωμαι, τῶν δὲ τῆς πόλεως ἀγαθῶν πεφρικὼς ἀκούω καὶ στένων καὶ κύπτων εἰς τὴν γῆν, ὥσπερ οἱ δυσσεβεῖς οὗτοι, οἳ τὴν μὲν πόλιν διασύρουσιν, ὥσπερ οὐχ αὑτοὺς διασύροντες ὅταν τοῦτο ποιῶσιν, ἔξω δὲ βλέπουσι, καὶ ἐν οἷς ἀτυχησάντων τῶν Ἑλλήνων ηὐτύχησ' ἕτερος, ταῦτ' ἐπαινοῦσι καὶ ὅπως τὸν ἅπαντα χρόνον μενεῖ φασὶ δεῖν τηρεῖν.

Demostene, Per la Corona 321-324


Traduzione:
Due caratteristiche, cittadini ateniesi, deve avere il cittadino per natura perbene - così infatti è per me meno odioso esprimermi quando parlo di me stesso -: mantenere nella prosperità la preferenza per ciò che è nobile e vantaggioso per la città, e in ogni occasione ed azione (mantenere) la fedeltà (verso di essa): quest'ultima infatti dipende dalla natura, mentre il potere e la forza (dipendono da) fattori esterni. E questa fedeltà, dunque, scoprirete semplicemente che in me è sempre rimasta intatta. Osservate: né quando ero invitato ad arrendermi, né quando mi intentavano un processo presso gli Anfizioni, né quando mi minacciavano, né quando tentavano di corrompermi, né quando mi scatenavano contro questi maledetti come delle bestie feroci, mai io ho tradito la mia fedeltà verso di voi. Infatti subito, fin dall'inizio, io scelsi la via retta e giusta dell'essere cittadino, di rispettare l'onore, il potere, la gloria della patria, di accrescerli, di stare dalla loro parte. Non mi aggiro, io, per la piazza, felice ed esultante per i successi altrui, tendendo la destra e congratulandomi con quelli che penso faranno gli ambasciatori laggiù (= in Macedonia da Filippo), e non ascolto i successi della nostra città rabbrividendo e gemendo e chinando la testa a terra, come fanno questi blasfemi, i quali fanno a pezzi la città, come se non facessero a pezzi se stessi quando lo fanno, e guardano fuori (= all'estero), e lodano i fatti in cui ha avuto successo un altro quando hanno riportato un insuccesso i Greci, e dicono che si dovrebbe fare in modo che le cose rimangano così per sempre.

Traduzione in inglese:

There are two traits, men of Athens, that mark the disposition of the well-meaning citizen - that is a description I may apply to myself without offence -: when in power, the constant aim of his policy should be the honor and the ascendancy of his country; and on every occasion and in all business he should preserve his loyalty. That virtue depends on his natural disposition: ability and success depend upon other considerations. Such, you will find, has been my disposition, abidingly and without alloy. Look at the facts. They demanded that I should be given up; they arraigned me before the Amphictyonic Council; they tried me with threats, they tried me with promises; they set these miscreants to worry me like a pack of wolves; but through it all I never renounced my loyalty to you. At the very outset of my career I had chosen once for all the path of political uprightness and integrity, and resolved to support, to magnify, and to associate myself with the honor, the power, and the glory of my native land. I do not perambulate the marketplace, gaily exulting in the good fortune of the alien, holding out my right hand, and telling the glad tidings to anyone I think likely to send word over yonder. When I hear of my country's successes, I do not shudder, and sigh, and hang down my head, like those blasphemers, who traduce Athens, forgetting that thereby they are traducing themselves; who turn their eyes abroad, and, when the alien has prospered by the distresses of Greece, applaud his good fortune, and declare that we must try to preserve it for ever.


Edited by Arianna… - 19/4/2016, 23:08
 
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view post Posted on 27/6/2018, 05:52     +1   -1
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"La forza di Filippo" (tratto da Triàkonta).

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Demostene_La_forza_di_Filippo.pdf ( Number of downloads: 218 )

 
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view post Posted on 29/10/2021, 20:06     +1   -1
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La prima capitale d'Italia

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