| Carissimo, una parte consistente del problema è rappresentata forse proprio dalla quantità di informazioni, fra cui tra l'altro è arduo discernere il vero dalle bufale. Ma non è tanto questo il problema, a mio parere. Ad essere distruttivo per i nostri cervelli è proprio il continuo bombardamento di "informazioni" di vario genere e di varia natura, che ci inseguono ventiquattr'ore su ventiquattro attraverso quei micidiali aggeggi che chiamano smartphone. "Pensare", come giustamente osserva Scardovelli in un suo recentissimo intervento video, significa alla lettera "soppesare", e per poterlo fare occorrono tempo, tranquillità, disponibilità mentale e morale. Il continuo bombardamento di stimoli di diversa natura ce lo impedisce e sostanzialmente produce l'effetto opposto al pensiero: la distrazione. E' per questo che il potere incentiva l'uso della tv e degli smartphone: perché sa di avere già vinto la partita con questi mezzi di pseudo-informazione, in realtà di distrazione. Nessuno è mai veramente dov'è, nessuno è mai veramente attento a quel che fa, nessuno presta mai veramente ascolto a quello che dice qualcun altro accanto a lui/lei. Uno dei segni più tangibili della sovrana intelligenza di Plutarco è proprio l'essersi reso conto (già allora) che la cosa difficile non è parlare, ma ascoltare: ha dedicato a questo uno dei Moralia. La tv, poi, spaccia coralmente solo menzogne: è inaudita la faccia tosta con cui i giornalisti ci propinano versioni di comodo, pseudo-soluzioni, rassicurazioni inconsistenti, stupidaggini da bambini di tre anni, attraverso i tg (tutti, senza eccezione), presupponendo in noi una dabbenaggine tale da crederci. Facci caso: la pubblicità si rivolge a noi come fossimo appunto bambini di tre anni o poco più, e questo risponde ad un intenzionale progetto di riduzione dell'utenza ad un livello infantile, pre-critico. Se vuoi ridurre una persona ad un livello puerile basta che tu la tratti come un bambino: purtroppo funziona. A quel punto l'hai in pugno. Potresti obiettare che la televisione trasmette anche, ad esempio tramite Sky, magnifiche serie televisive, ed è vero: sono realizzate davvero bene. Ma a conti fatti, trascinandoci su campi di battaglia immaginari o virtuali, contribuiscono anch'esse a portarci lontano dal campo di battaglia reale. L'unica speranza non è tanto un improbabilissimo risveglio delle coscienze, quanto piuttosto una variabile impazzita, non so dirti di quale natura.
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